| Penso che tutti conoscano la vicenda che ha visto protagonista Papa Benedetto XVI la scorsa settimana: doveva partecipare all'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università "La Sapienza" di Roma, invitato dal Rettore. Doveva, perché una contestazione nata in seno allo stesso Ateneo ha costretto il Pontefice a declinare l'invito. Troppo grandi le polemiche, troppo alti i rischi sicurezza.
I FATTI - Tutto nasce da una lettera di protesta scritta da un gruppo di docenti, che esponeva al Rettore le proprie perplessità su tale visita. Lì hanno dichiarato di "non volere il Papa perché troppo reazionario" e hanno chiesto che "quell'invito sconcertante venga revocato". Al grido di "Difendiamo la laicità della scienza", si è costituito un fronte di protesta molto vasto, composto da docenti, studenti e collettivi studenteschi. Più si avvicinava l'evento, fissato per giovedì 17 gennaio, più si alzavano i toni della polemica e si promettevano dure manifestazioni di protesta. Un collettivo studentesco indicava il Papa come "artefice di un forte arretramento culturale", che "afferma dogmi anacronistici", "attacca il libero pensiero scientifico e ci propone l'eterosessualità obbligata". Alla fine Benedetto XVI, ha deciso di non recarsi all'inaugurazione dell'Anno Accademico, per la gioia dei contestatori.
Il 17 Gennaio la Città Universitaria era blindata: le forze di polizia impedivano l'accesso a tutti i non iscritti alla Sapienza, che non avevano diritto a presenziare all'inaugurazione. A quanto si è potuto vedere, la gran parte dei contestatori alla fine è rimasta fuori dall'Aula Magna, luogo designato per l'evento. Per contro, all'interno, sono risuonate le parole del discorso preparato da Benedetto e letto da altri. Significativo il passo: "Certo, la "Sapienza" era un tempo l’università del Papa, ma oggi è un’università laica con quell’autonomia che, in base al suo stesso concetto fondativo, ha fatto sempre parte della natura di università, la quale deve essere legata esclusivamente all’autorità della verità." Tanti applausi, in un'atmosfera irreale, tra posti vuoti per protesta e un gruppo di giovani cattolici imbavagliati per esprimere la propria solidarietà al Papa. Fuori tafferugli con la polizia, manifestazioni con slogan del tipo "Frocessione Gay", papesse ed effusioni omosessuali.
I RISVOLTI - I giorni successivi hanno paradossalmente rafforzato la figura del Papa. Gli indici di popolarità del Pontefice sono, infatti, in netto rialzo, come pure le ore di presenza televisiva. Le parole di Benedetto sono comunque giunte alla pubblica opinione e proprio perché sì è cercato di zittirle, gli è stata posta maggiore attenzione. Papa Ratzinger, accusato di essere il carnefice della libertà della scienza, è diventato la vittima della libertà di espressione. Una minoranza chiassosa, così è stata definita da più parti, gli ha imposto il silenzio. Il "Wall Steet Journal", autorevole giornale americano, ha scritto: "Impedendogli di parlare hanno fatto ciò che la Chiesa fece con Galileo". La Chiesa, fortunatamente, ha capito di aver sbagliato in quella circostanza, e Giovanni Paolo II ha pure chiesto pubblicamente scusa per quell'episodio.
LAICITA' = ATEISMO? - Da questo evento, sorgono delle domande. Che la laicità sia diventata sinonimo di ateismo? Sì, perché se si impedisce ad una persona che ha un suo credo religioso, qualunque esso sia, di esprimere la propria opinione anche in ambiti civili, stiamo di fatto fondendo i due termini.
Laicità è proprio la distinzione tra l'ambito civile e l'ambito religioso. Il nostro Stato ad esempio è laico, perché il fondamento del nostro diritto è la Costituzione e non il Vangelo. Ciò non vuol dire che i cittadini cattolici, ebrei, musulmani, buddisti, ecc. non abbiamo diritto a sostenere, in ambito civile, principi che abbiano discendenza dalla propria religione. In un sistema democratico, poi, si confrontano tutte queste idee e si decide a maggioranza.
In un sistema democratico, soprattutto, è doveroso concedere a tutti la libertà di espressione. Ma questa viene a mancare se il Papa non può tenere un discorso all'Università per colpa di una minoranza. La stessa che accusava il Papa di essere conservatore e retrogrado, si è macchiata del medesimo capo di accusa, senza neanche accorgersene.
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