| Più dell'80% degli studenti ritiene di avere insegnanti che, a causa della loro preparazione o del comportamento in classe, crea dei problemi. Così non è una novità leggere su un giornale o vedere su YouTube qualche professore che anzichè fare lezione passa il tempo leggendo un giornale o schiacciando un pisolino, qualche professore che non sa spiegare la sua materia, qualche professore assenteista che non prepara i propri studenti all'esame. Casi di estrema attualità. E di estrema gravità.
Come funziona il nostro sistema scolastico Innanzitutto è bene spiegare questo, di vitale importanza. L'Italia premia i professori con più anni di esperienza sulle spalle, anzichè i più bravi. Pare assurdo, ma è così. Se un docente che non sa spiegare e si legge il giornale in classe da 20 anni, sarà sicuramente privilegiato - in questo sistema - rispetto ad un suo collega in gamba ed istruito, con però soltanto 10 anni di esperienza. Ecco perchè spesso poi gli studenti si lamentano dei loro docenti: proprio perchè questi, non essendo valutati da nessuno, non sentono la necessità di impegnarsi (non è il caso di tutti, ma quasi).
Come risolvere questo problema Introducendo un sistema meritocratico, che valorizzerebbe i professori più meritevoli. Sembra difficile da raggiungere, ma in alcune realtà ristrette è già stato applicato con successo: è il caso, per esempio, dell'Università di Bologna, che già dal 2002 propone agli studenti dell'ateneo questionari anonimi in cui si richiedono valutazioni ed opinioni sui docenti. Si potrebbero valutare i progetti svolti dai docenti nel corso della loro carriera, il tempo che hanno da dedicare alla scuola (un docente con uno studio professionale avrà meno tempo per la scuola, per esempio). I punti sono molti, basterebbe che qualcuno li prendesse veramente in considerazione.
Le Opinioni Margherita Oggero, nota scrittrice di gialli, ispiratrice della serie televisiva "Provaci ancora prof" ed ex insegnante in lettere, è intervenuta recentemente in un dibattito a San Giorgio Canavese (To): parla di come molti dei personaggi dei suoi libri siano nati pensando alla propria carriera scolastica, ma anche di come la scuola stia attualmente funzionando. "Un tempo vi era la convinzione che chi stava al di là della cattedra insegnasse qualcosa: oggi non è più così perchè molti insegnanti non sono più all'altezza del ruolo che ricoprono. Il prestigio non può essere determinato solo dalla professione o da una laurea se poi uno non sa la materia che insegna e le lezioni vengono svolte leggendo un libro. La qualità dell'insegnamento è scaduta e di conseguenza il rispetto per gli insegnanti". Parole dure, ma ricche di significato visto che a dirle è un'ex insegnante.
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